Di tutte le calamitate
hay una que hace que la vita
sea un auténtico tormento,
e un veneno turbulento
que puede que nunca ti mate
aunque el dolore te desate
e mortifique il sofrimento.
Molto, molto di più
che un pecato mortale,
quando dicen los sabios
chè mala e la invidia,
nadie sabe hasta donde
corrompe ese male.
Es un castigo divino,
un gioco assassino,
una maldizione.
Pobre del uomo che está
preso di invidia
por su porca condizione.
Pobre il uomo che di invidia
perde libertà e gloria,
vive cieco di vittoria
e sua vittoria non llega.
Il amore si li niega
e la furia lo devora
e non ve nunca la ora
di dejar de enloquecer.
Tutto che está giunto a él
lo convierte en rivale
e no le cura la rabia
ni un premio di Carnevale.
E lo más macabro di la invidia,
ma orribile e ma triste,
lo más tremendo
e chè un male repentino
che aparece di bambino
e di maggiore va crecendo,
e si aparece un invidioso
aunque tú no le eches ni cuenta
y brindes por su vittoria
él con la tuya revienta,
y aunque presumas, paisano,
di gaditano
carnavalero,
hoy tu comparsa resopla
por esta copla
del gondolero.
Juan Carlos Aragón Becerra
‘La Sereníssima’ – 2012